lunedì 28 luglio 2008

Estate, calda estate danzereccia..o no?!

Anche quest'estate gli appuntamenti danzanti all'interno di festival italiani o meno, "estavacanzefolk" per continuare a ballare, sono vari e per tutti i gusti!

Per noi l'estate sarà all'insegna sopratutto del mare... di Sicilia, dove chissà, forse, qualche incontro di musica popolare ci sarà..

Ma voi? Popolo di ballerini cosa fate o avete fatto? Siete stati a Vialfrè, a Gennetines? Qualcuno proverà anche il Gran Bal D'Europe di agosto? FATECELO SAPERE! SIAMO CURIOSI! - forse anche un po' individiosi -

Ci piacerebbe conoscere le vostre esperienze, emozioni, impressioni, delusioni, entusiasmi per questi eventi estivi... raccontatecelo!! Mandadeci anche delle foto...e a tutti buone danze.
By da Cristiana

giovedì 15 maggio 2008

Ruvidoliscio, alle origini del ballo di sala



Sabato scorso, 10 maggio, il gruppo musicale veronese dei Folkamazurka hanno presentato alla dine & music La Fontana di Avesa (Verona) il loro ultimo lavoro Ruvidoliscio, una sorta di recupero e riproposizione di alcuni pezzi classici del liscio tradizionale datati fine ‘800 e prima metà del ‘900, composti talvolta da eccellenti musicisti e quasi tutti provenienti dalla musica popolare. Un’operazione che secondo le intenzioni dei musicisti doveva servire a “ripescare” le origini della musica e del ballo liscio
Nella presentazione dell’evento (probabilmente redatta da Livio Masarà, violino e voce del gruppo) si cita Migliavacca, Pattacini, Pezzolo e si accenna all’etimologia della parola “liscio” offrendo una possibile spiegazione: “…polka, mazurca, valzer, scottish - e solo più tardi - tango e foxtrot, aiutano i ballerini a rimanere sempre più aderenti al pavimento, quasi strisciando….”
L’operazione è comunque risultata veramente interessante, sia per l’originalità dei pezzi presentati, sia per la qualità degli esecutori. Afredo Nicoletti, Claudio Moro, Livio Masarà, Massimo Muzzolon e Nicola Berti sono sicuramente fra i migliori musicisti che offre la piazza veronese ed avere l’opportunità di ascoltarli insieme è sicuramente un’esperienza molto entusiasmante.
La circostanza risulta molto interessante anche se la si osserva e la si analizza da un’altra angolazione, perché potrebbe sortire un duplice effetto, forse non ricercato dagli artisti, ma di fatto possibile.
Da un lato potrebbe favorire l’avvicinamento del popolo dei ballerini e dei musicisti popolari al liscio autentico e “tradizionale”: operazione molto facile da realizzare e – se vogliamo – quasi scontata. Dall’altro lato – e qui la faccenda si fa più complicata – potrebbe avvicinare il “popolo del liscio” alla riscoperta delle musiche e delle danze popolari.
Cosa si vuole sostenere con queste tesi. In buona sostanza è facile “stuzzicare” l’universo delle “danze popolari” con le musiche e i balli legati al così detto liscio tradizionale, meno scontata (e questa potrebbe essere la vera scommessa) è l’operazione contraria: la possibilità cioè di avvicinare e sollecitare alla riscoperta del “popolare” l’infinito (quasi) universo dei musicisti e dei ballerini del ballo di coppia italiano.
E’ una forzatura? Può darsi! E’ una provocazione? Certamente! Provate a riflettere: quando un gruppo di musicisti del calibro dei Folkamazurka (con una fortissima connotazione e tradizione popolare alle spalle) compie uno scarto di questo livello, non credo che non stimoli più di qualche riflessione sia nel mondo popolare che in quello attiguo del liscio tradizionale. E comunque il tentativo di riallacciare il filo fra i due diversi mondi ci sta tutto.
L’augurio è che questo accada al grido di battaglia “riprendiamoci tutta la musica (e la danza) tradizionale”. Quella nobile e quella meno nobile, anche se sfido chiunque a provare solo a pensare che si possa dividere in categorie questa musica e questi balli o fare delle distinzioni del genere.

Massimo Rimpici
Verona, 15/5/2008

sabato 19 aprile 2008

iniziamo una nuova avventura? Il blog di calendarfolk!

Era da tempo che ci pensavo……. poi però le conoscenze tecniche di internet, il tempo a disposizione, la ricerca delle reali motivazioni mi hanno sempre impedito di “saltare il fosso” dei blog e dei forum. Le occasioni di confronto, mi diceva un mio amico poco tempo fa, fra gruppi musicali, di danza, organizzatori di eventi e popolo del folk, sono talmente scarse che forse bisognerebbe operare una forzatura e provare a sollecitarne il dibattito. Non so se questa è una reale esigenza di tanti oppure se si tratta del “prurito” di pochi. Il dilemma non l’ho risolto, ma ho pensato che forse il modo migliore per uscirne fuori era il solito: provare! Io metto a disposizione il tentativo a voi l’onore e l’onere di lanciare un segnale: sia in senso positivo che negativo. Se il blog prenderà quota varrà la pena continuare, altrimenti si spegnerà da solo, come accade per il fuoco di paglia.
Sin da quando ho iniziato questa stuzzichevole avventura (calendarfolk.it) sono stato dilaniato dal seguente “tormento”: la musica e il ballo Tradizionale (lo scrivo con la lettera maiuscola perché intendo quella autentica, ovvero meno contaminata possibile), la ricerca, sono “fenomeni di nicchia” oppure per loro stessa natura dovrebbero essere “di massa”? E’ giusto mantenere e coltivare la trasmissione orale e manuale della musica e del ballo dentro i confini ben delineati della tradizione orale e l’esperienza diretta, personale o è più giusto divulgare la cultura popolare usando tutti i mezzi, compreso quello più moderno e “di massa” a tutt’oggi conosciuto: internet? Dico subito che a me non sono molto simpatici i modernismi, le scorciatoie, le semplificazioni ed internet è anche un po’ questo, ma è anche molto, molto di più (e meglio). Forse – non so quanto inconsciamente – la risposta me la sono già data, visto che ho iniziato prima con una semplice newsletter e poi con un sito dedicato, ma il dubbio non mi ha mai abbandonato e mi cova dentro ancora, come un alieno che vive e si nutre del suo ospite.
Ovviamente non siete obbligati ad entrare nel merito di queste "inquietudini": il blog è aperto al contributo di tutti, partendo da qualsiasi argomento e considerazione si voglia proporre.
Massimo